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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

domenica 29 giugno 2008

Ancora una notte


Fatto.
Domani lo rivedo.
Terreno neutrale, premesse nervose, la scaletta di un discorso che dimenticherò appena incroceremo gli sguardi, cuore a mille. Questo weekend è durato fin troppo e per una volta non odio il Lunedì.



Sono rincojonita? Giusto una settimana fa scrivevo che sarei stata sollevata se lui fosse sparito, se si fosse sganciato dal mio comodo e confortevole cordone ombelicale di salvataggio dalla singletudine, e ora... MI BATTE IL CUORE
Cosa posso farci? Una settimana, un anno, non lo so quanto potrò ancora tirare la corda. So che ORA lo rivoglio, che il pensiero di saperlo con un'altra è intollerabile, so che ho bisogno di Lui in una maniera del tutto egoistica.

venerdì 27 giugno 2008

Segreti

E' bello vivere con un dolce, piccolo, silenzioso e sicuro segreto.

Quello che ti consente di vivere la tua vita di facciata in modo impeccabile, ma grazie al quale tiri lo sciacquone dalla quotidianità, dallo stress, dalle magagne e dalle palate di merda che la vita ti fa mangiare.

Dolce, così dolce da diventare diabetici, perchè ti conosce poco, ti vede una regina, perfetta, inestimabile tesoro da conservare con ogni cura e, appunto, ogni dolcezza. Ti coltiva, ti coccola, ti consola, indossa i panni del principe azzurro part-time che ti salva dalle ingiustizie e non teme di essere la tua valvola di sfogo, anzi ti ascolta come non credevi che un uomo potesse saper fare. Ti imbocca tartine d'amicizia e amore assieme, placando ogni fame.

Piccolo, perchè sta in una tasca, non necessita di spazi né tempi eccessivi: lo gestisci nei ritagli che ti concedi, per il resto del tempo puoi riporlo nel suo contenitore a tenuta stagna e dall'esterno nessuno, neppure tuo marito, potrà scoprirlo, perchè nessuno all'esterno sa nulla di lui. Così piccolo che passa inosservato anche a chi vi vede assieme, e non capisce nulla, perchè piccolo com'è non riesce a farsi notare neppure volendo, come un paio di scarpe anonime.

Silenzioso, perchè il bip dei suoi sms non fa rumore, le vostre chiacchierate sono sussurri, i sentimenti ed i pensieri fluiscono liberi senza annunciarsi con eclatanti scossoni d'avvertimento. Silenzioso perfino quando tra le lenzuola ti guarda con gli occhi di un bambino e si strazia in quel piacere assoluto che mozza il respiro; concede solamente a te il diritto di far scoppiare il fiato in un urlo, perchè sa che tu, silenziosa, non riesci ad esserlo, logorroica e caotica come sei, e come piaci a lui.

Sicuro come tutte le volte che giura e spergiura che rimarrà lì, nella tua tasca, a non complicarti la vita, fino al momento in cui tu sarai in grado di farlo uscire definitivamente. Vive per te, attorno a te lascia che ruotino tutti i suoi satelliti, non ha altri occhi nè orecchie da cui berrebbe la vita filtrata dalla tua saggezza e dalle tue sregolatezze. E' una complicità a doppio filo, perchè tu ti culli nel saperlo sicuro al suo posto e lui si accoccola lì.

MA poi arriva il giorno che la dolcezza diventa troppa, e mette una sete che non riesci a placare, ed annaspi e cerchi di arginarla, perchè sentirti troppo amata, troppo coccolata ti sta togliendo il gusto del guadagno. Ovviamente non c'è via di mezzo, e il segreto taglia i fondi, smette di capirti, avanza pretese troppo tardive, va a leggere le clausole scritte con l'inchiostro simpatico nelle basi del vostro sodalizio. All'improvviso fa cucù dalla tasca e si gonfia, strappa le cuciture, chiede di uscire, di avere uno spazio grande abbastanza accanto a te, diventa ingombrante e pretende di mostrarsi al mondo. Inizia a fare trambusto, chiede, indaga, si fa malfidato, lascia il suo posto e si piazza su una linea di confine: al di là c'è un mondo che a lui piace, ma che sceglierà solamente rinunciando a te. Fa franare le tue certezze, smette di essere un punto fermo e diventa un punto interrogativo accigliato, molto molto simile a quelli che nella vita reale ti tocca affrontare ogni giorno. E tu quella categoria lì la odi, odi essere inquisita, odi sentire lamentele e rinfacci, sei la prima a non usare certe armi perchè rinfacciare equivale a non aver fatto nulla con il cuore, e tu con il cuore condisci anche la grigliata.

Così ti costringi a fare ciao ciao al tuo segreto.

Poi però ti trovi a piangere senza la sua spalla, allunghi la mano nella tasca vuota, ti senti opprimere dal silenzio, ti senti persa senza il punto fermo delle tue giornate. Inzuppi  cuscini di rabbia e malinconia, smetti di sentire fame, smetti di provare a dormire, non ti accorgi se fuori c'è il sole o no: vai avanti a sigarette e lavoro sperando che uno dei due ti lenisca il dolore, magari coprendolo con un'altra malattia. Ti senti stupida per averlo cacciato, hai fatto tutto da sola senza concedere quella prova d'appello che ora vorresti chiedergli... e che gli chiederai, lo sai bene, perchè stai cedendo alla contraddizione. E lui cerca di essere felice altrove, va lontano, troppo fuorimano perchè tu riesca a seguirlo con lo sguardo.

giovedì 26 giugno 2008

Tra i silenzi

... ecco, il toccasana migliore non è lo shopping ma le Amiche.

Quelle che passano da te con la scusa di un caffè e restano 5 ore, quelle che sbucciano frutta e ti rubano sorrisi, le loro voci allegre e sudate che al telefono partono da una consulenza casalinga ed arrivano ai massimi sistemi. Loro che non sanno nulla di quel che mi sta succedendo, che hanno a malapena una vaga idea del ruolo ufficiale in cui ho inscatolato Lui per due anni, ma che capiscono, annusano la puzza del dolore e la riconoscono. Chissà, penseranno che sia stato quel marito che ho prepotentemente addosso ogni tot con la sua violenza psicologica, non importa, loro non chiedono spiegazioni, non danno nemmeno a vedere che sanno, ma sanno eccome.

Io che non ho mai creduto alle amicizie femminili - troppe ambizioni, gelosie, sottigliezze, dicevo, perchè funzioni davvero, senza scannarsi o detestarsi un po' tra le righe - in loro scopro gli unici sorrisi e gli unici guizzi di cuore e testa che mi hanno fatto visita. Il tempo speso con loro a macinare sigarette su cafè su sigarette su thè su sigarette, questo è il tempo che ora mi tempra contro il buio che dovrà venire; ci sono loro a non farmi sentire sola, a darmi ancora stimoli per condividere, magari sospettando che ci sia qualcosa di me che non condividerò mai a nessun costo; ma va bene così, ognuno ha i suoi scheletri, troppo pesanti anche solo per spostarli sulle spalle altrui.

Sono loro le sorelle che non ho mai avuto, che tendono la mano prima che io lo chieda, che affogano la mia amarezza e le danno una mano di vernice colorata. Seppure in maniera diversa, mi sento amata.  Ed anche se non posso confidarmi con loro, chiedere pareri, correggere il tiro assieme, prendo il buono e respiro: ho bisogno di queste grucce, ora.

martedì 24 giugno 2008

Capitolo chiuso (!/?)

E così siamo giunti sul ring.

FATTO:


Dopo una sua intro da "sono cascato dal pero", ha ammesso che non sopporta più le mie assenze e mi ha accusato di averlo costretto ad una relazione clandestina alla sua giovane età, ed ora giustamente reclama la sua parte di felicità.
L'ho detto io, perchè Lui non ne ha le palle, che la sua è una cotta bell'e buona: è inutile fare lA struzzA. Gli ho detto che credevo che due persone che stanno assieme lottano assieme verso la stessa meta, non che mettono la freccia e svoltano pensando che questo non porti conseguenze. Si mettesse nei miei panni, non tollererebbe il gioco sporco. Lui mi informa che per quanto ne sa anche io potrei pensare a qualcun'altro, e lì mi incazzo e gli chiedo di non cercare scuse. 
Lui mi chiede di sputare fuori tutto il veleno, io mi mostro comprensiva perchè la mia non è un'accusa contro di Lui, ma solamente la constatazione che nella sua vita sono di troppo. Lui dice che sto facendo tutto io, io replico che io sono quella che non ha fatto e non è in potere di fare nulla, ma è Lui che ha preso iniziative (mentali, cardiache, ecc.) in cui io non sono più inclusa. Semplicemente, non posso fare finta di non vedere, non sentire, non leggere. L'ho salutato e lui ha protestato che non mi sarei fatta viva.


POSTUMI:

Emicrania tutto il giorno, sigarette a manetta, uno svenimento in pieno centro, zero fame, zero sonno, un cuscino zuppo di lacrime. Perchè, nonostante me la sia cercata alla grande, non riesco ad accettare che non avrò più le sue coccole, i sui buongiorno e buonanotte, la sua complicità. Mi sto privando di una spina nel fianco, ma anche del mio amante migliore. Non sentirò più le sue lamentele puerili, e nemmeno le frasi dolcissime sussurrate ad occhi chiusi.


Vigliacca. Volevo mangiarmelo. E invece sono stata calma, razionale, incredibilmente comprensiva. Non l'ho lasciato e basta: l'ho lasciato libero di trovare la felicità con un'altra. E nel frattempo son più di 24 ore che penso al messaggio da mandargli, alla mail da scrivergli, ascolto le canzoni che fanno male, anche la "nostra", e il trucco cola sulla faccia da panda che mi ritrovo. (E di tutto questo il poco-gentil-consorte non si è accorto affatto...)



C'ho il cuore che piglia a schiaffi il cervello, insomma.
Quanto brucia...

lunedì 23 giugno 2008

I hate Mondays

Buon inizio di settimana... buono un cazzo.

Sorvoliamo sul sabato senza diversivi, a cercare di riordinare una casa lasciata a se stessa, e sorvoliamo anche sulla domenica con degli asociali snob finti-chic... non è questo il peggio.


Ieri sera lo vedo online. Ovviamente Lui non vede me. E' su un sito a fare il pavone con delle tipe.
Indago.
Due ciaccole e poi se ne esce che sul web ha conosciuto una tipa "particolare", molto dolce e molto simile a Lui...


Ora: che sia giovane, piccino e inesperto ci può stare, ma è mai possibile che sto qua deve abbordare la gente solo via web e che di persona sia un autentico disastro? Possibile che si faccia abbagliare da quello che un'altra gli fa arrivare da dietro uno schermo, opportunamente filtrato (ma questo ancora non l'ha capito)?

Io in tutta risposta dichiaro non-belligeranza, insomma che faccia quel che gli dice la testa, e lui mette le mani avanti dicendo che per ora non significa niente, ma chissà.

Ora: se tu STAI con me, se mi ripeti ogni canton svoltato che la nostra è la storia della tua vita, e poi vieni a dirmi che, solo perchè non riusciamo a vederci per due mesi, stai caldeggiando l'ipotesi di farti un'altra, beh, permettimi di obiettare che non hai le idee tanto chiare e che con il tuo chissà puoi farti un bel clistere.


Ah!, ma io lo conosco il suo gioco. Deve sempre avere buchi disponibili da tappare, il verme, sempre la donna-mamma che lo coccola, l'egoista. Lui che si crede al centro del mondo e si offende se non ci viene messo anche dagli altri. Viziato. Lui che senza di me non sa fare altro che
 
  1. grattarsi la sacca scrotale senza cercarsi un lavoro, quando l'ho indirizzato mille volte sul da farsi (smidollato mantenuto da mamma e papà)

  2. bere smodatamente - e chissà cos'altro - per farmi sentire in colpa, con la scusa che soffre (sì,  lo vedono tutti quanto soffre)

  3. fare il galletto dal suo pc con ogni pisellabile che piazza online una foto sopra la media della pisellabilità (come se non me ne accorgessi, tralaltro) 

D'altronde l'ha già fatto con me o sbaglio? Non ha lasciato la sua tipa solo quando gli ho fatto notare che non ci stavo a fare la terza? ... perchè, signore e signori, per quanto fosse impossibile per un essere umano razionale restare assieme a quella, non si sarebbe mai azzardato a perdere il suo buco della felicità per restare solo e doversi accontentare di youporn...

E' il classico chiodo-scaccia-chiodo, ma più squallido. E poi dicono di noi donne, che non riusciamo a stare senza.

Detto ciò, mi sento incazzata e delusa. Non perchè sta cercando di capire se quella ci sta prima di mollare me, e quindi a rigor di logica sono entrata ufficialmente nel ruolo di ruota di scorta. No. Solamente perchè credevo che avesse imparato la lezione sulla coerenza e su come i suoi bisogni e le sue ambizioni devono necessariamente scontrarsi con il rispetto altrui. E non è per me, benchè sia io ora ad essere poco rispettata. E' proprio una cosa generale: mi arrendo, Lui non imparerà mai, non ha nel DNA il gene della correttezza... o forse crede di averlo solo perchè mi ha informato di cosa gli sta passando per la testa? Io ho ben altre misure.

Io penso che in un periodo in cui, in una coppia, uno dei due viene forzato esternamente ad allontanarsi, l'altro deve stringere i denti, non lasciarsi andare, e soprattutto non deve fare vita mondana come se fosse single (e scommetto che alle sue amichette non ha minimamente accennato di me!). Io penso che quando qualcuno ti entra nel cuore, nella testa, nel sangue non vedi nessun altro, nemmeno George Clooney, e non ti passa per la testa di approfondire la conoscenza di nessuno che possa diventare un ostacolo.

Ma forsa sono io quella idealista.

Comunque, a conti fatti, spero che arrivi presto il momento in cui farà il passo falso, così potrò concedergli il lusso di sentirsi ufficialmente libero dal fardello che porta il mio nome. Almeno smetterà di indossare la sua armatura di gommapiuma da salvatore del mondo, quello che ti-proteggo-io-da-tutti-i-mali-del-mondo-e-ti-faccio-vedere-cosa-significa-essere-felici, potrà tornare a fare la vittima per essere stato scaricato e per aver perso un anno e mezzo dietro a me... anzi, un anno, 4 mesi e nonsoquanti giorni, come dice Lui. Almeno io uscirò dai panni di donna-mamma, rientrerò in quelli dell'amica e gli farò, gelosia-free, una lavata di capo che se la ricorderà. Deve crescere, cazzo, deve. Nel suo mondo delle meraviglie poche persone vorranno restare a lungo. Io inizio a togliere i picchetti dalle tende, per esempio.

giovedì 19 giugno 2008

Dolci sbadigli a stomaco vuoto

Eccomi qui, sigaretta e smalto fresco sulle unghie.

Ora è il momento di festeggiare la mia lotta contro il pc e contro i programmi che complicano la vita - e sì che è il mio lavoro questa lotta infinita alla Don Chisciotte! Uffa. E sottolineo: uffa. Mi sento un po' incapace quando prometto ai clienti e poi devo arrabattarmi a inventarmi professionista - parola che su di me ha l'effetto del blu sul marrone - come se dicessi strafiga.

Però mi sento strafiga, la dieta inizia a dare i suoi frutti (e anche le sue verdure, abbondanti e oramai nauseanti, ma c'est la vie!) e questo smalto mi sta da dio, o così voglio credere. Sorridi, sorridi al tuo smalto e la vita ti sorriderà.

Sono in carenza di sonno, ma ora mi preparo e riparto, altro giro altra corsa, e vado a fare un po' di sana attività fisico-casalinga (pulizie straordinarie) che è come il cacio sui maccheroni. Hmmmmmmm, i maccheroni....

[omissis]

In settimana prevedo un premio-shopping. Alla facciazza dei professionisti troppo occupati per concederselo.

martedì 17 giugno 2008

Mancato per un pelo

Di nuovo Lui, di nuovo le sue lamentele.

Lo so che ha bisogno di una ragazza che si faccia chiamare la sua ragazza, con cui uscire, scopare, fare quel che vuole quando vuole. Peccato che Lui sapesse fin dall'inizio in quale tipo di nodo gordiano si stesse infilando. Ha lasciato la sua vecchia tipa (stronza e cagna come poche) perchè gli avevo fatto una scenata di gelosia...io che me ne meriterei cento se fossi sincera: è stato sincero, e ha pagato salato. Ora vuole da me quello che non sono nelle condizioni di dargli (...tralasciando il fatto che non sia nemmeno sicura di volerlo...) e caldeggia perfino la possibilità che perda la testa per un'altra.


Prego, faccia pure. 
Sarebbe la manna dal cielo per me, darebbe un colpo secco al mio tentennare tra la voglia di trattenerlo addosso a me e il soffocamento che mi spinge a liberarmene. Gli ho risposto da amica, che cioè voglio vederlo felice, e se nella sua felicità c'entra più un'altra che me, beh accetterò lo scotto. E lui a calcolare perfino i giorni che, nell'ipotesi, avremmo dovuto buttare nel cesso. MA CHE CAZZO MI SIGNIFICA? Non è una gran bella cosa farmi sentire come un Buono del Tesoro, che vale la pena tenere giusto perchè è lì da tanto, come se anche io maturassi interessi. Che cazzo di ragionamento. Se una cosa va cestinata, lo è indipendentemente dalla durata. Se un matrimonio finisce, finisce dopo 1 settimana o dopo 30 anni, quando non c'è più nulla amen.


E così s'è calmato. peccato. E io sono sempre più decisa a tendere la corda finchè si spezzerà e gli sanguineranno le mani. Mi manca, cazzo, questo riesco a sentirlo nitidamente, e quasi ho le lacrime se penso che non avrò più i suoi baci, il suo solletico, quelle espressioni da demonietto birichino, però... no, non sarò mai la sua ragazza, non ci riesco, mi mancano gli sproni. Forse sto semplicemente ripulendo dal celebrazionismo la sua facciata, e lo vedo per cosa è: un ragazzino in un corpo da uomo, senza ambizioni, senza responsabilità, senza iniziative e con un'enorme voglia di salvare capra e cavoli per non ritrovarsi senza una donna.

Mi farebbe un grosso piacere se, sua sponte, togliesse il disturbo. Potrei riuscire, dopo, a fare amicizia con lui.

mercoledì 4 giugno 2008

Uffa


Altro cliente accaparrato oggi... e con una facilità estrema!

Mi sento giù di corda. Sarà il meteo incerto, sarà il fastidio di dover lavorare a troppi progetti in contemporanea (io che amo dedicarmi anima e corpo ad UNA cosa alla volta, perchè so che catalizzando ogni energia in un progetto per un tempo limitato riduco la dispersione delle idee).


Sarà anche Lui che mi sta col fiato sul collo e fa il lamentino. Cristo, ho una vita oltre lui, che gli stia bene o meno Lui non è al centro del mio mondo... anzi, a ben vedere, nemmeno io ci sono. 
Insomma... e sti cazzi! Le scadenze si sovrappongono e giocano tra loro al salto della cavallina, troppe, tutte assieme, tutte concentrate.


A fine Giugno emigro nello Sri-Lanka e lascio i cellulari a casa. Porto solo il rinforzante per le unghie.

domenica 1 giugno 2008

Mascara waterproof (raddoppio di palle al piede)

Titolo assolutamente arbitrario dovuto al fatto che odio quella cosa.
Giusto per sottolineare il fastidiuccio generale di questa giornata.

Dormito poco, sognato litigi, principale attività della giornata rompermi le palle con i colleghi del poco-gentil-consorte. Caldo, anzi afa. Troppo cibo nella mia pancia che già vedo depositarsi sulle mie chiappe e sulla mia pancia di 5 mesi, suppongo che tra qualche giorno in coda al super passerò avanti come donna incinta. Mal di testa e polline, dannato odioso irritante polline ovunque, perfino nei bagni senza finestre. E' una maledizione divina, ma come pena del contrapasso mi sarei aspettata qualcosa di ben più fantasioso di una crisi asmatica.

Al ritorno passo vicino, molto vicino, a casa di Lui. Voglia di saltar giù dall'auto in corsa così, di colpo, con il 25 euro che ho in borsa, il telefono, il gloss e nemmeno le chiavi di casa. Voglia di dire basta, di rifiutare la farsa e le risposte di circostanza alle domande sui bambini che non arrivano - deo gratias - voglia di rifugiarmi in un cantuccio caldo che ha la forma delle sue braccia. A tratti mi manca, e quando arriva la stilettata fa un male porco perchè mi ricorda quanto riesco a reggere bene il doppiogioco; mi chiedo sempre più spesso se ho una moralità, e se ce l'ho dove l'ho messa (capisco che molto spesso ho di queste amnesie, ma riguardano per lo più oggetti insignificanti tipo il telecomando del dvd, il bloc notes a righe, le ciabatte tigrate in pile). E se ce l'avevo, in quale circostanza l'ho persa o mi è stata sottratta (mi farebbe comodo pensare alla seconda ipotesi ma non credo al vittimismo COSI' estremo).

Quando mi manca, quando sento forte forte nel petto che non riuscirei a fare a meno di Lui, alzo gli occhi al cielo e mi viene da piangere, e parlo (pregare sarebbe una parola fuori luogo) perchè il Signore-del-piano-di-sopra mi liberi da questa ossessione-repulsione a fasi alterne; perchè, se è una prova che devo passare per accedere al prossimo livello, sento che è durata già troppo, e se invece è proprio una condanna, beh a sto punto preferisco essere impalata da un fulmine come il ragionier Fantozzi sul tetto del grattacielo della sua ditta.

Cerco di stargli lontana e quasi mi convinco che è facile, ma lo è perchè so che non è per sempre, so che ci sarà prima o poi un altro incontro. Non so quando, non so dove, ma so che sta impazzendo senza di me... preoccupante, in ogni senso che alla parola "preoccupante" può essere attribuito.

Lo prenderei a sberle per come mi ha mitizzato, per come non riesce a vedere tutto questo marcio che ho dentro, per tutte le volte che predico bene e razzolo male per puro comodo e lui non lo sa, non può sapere che incolpo il marito delle mie apatie, non può sapere che rispetto ancora, seppur stancamente e senza alcun trasporto, i doveri coniugali, non può sapere che mentre gli dico che è una bella persona penso che sia un bimbo viziato. Beh, lo è, bimbo, anagraficamente.

Cielo, finisco sempre per sentirmi la vecchia bagascia assatanata dietro al giovincello imberbe-o-quasi. Logicamente, se mi sto disamorando, c'è solo il sesso che mi tiene ancora legata a lui. Quanto ci metterò a stancarmi anche dei nostri ruzzamenti a letto? Il neurone triste e solitario mi sta dicendo che rimando il prossimo incontro proprio perchè ho paura di quando a letto mi metterò a fingere anche con lui. Ipotesi realistica, ma assolutamente non giustificabile: che me ne faccio di un amante che non mi porta alcun giovamento? Non basta il consorte?