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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

martedì 30 dicembre 2008

Meno male che è finito

Non è un bilancio, ci mancherebbe altro - solo che sto finendo il 2008 con:

un'influenza gastro-intestinale coi fiocchi che mi incatena a casa - ma tanto dov'ero invitata avrei sicuramente litigato con qualcuno

regalini regalucci regaloni (in mezzo a tante porcherie, soldi e oggetti utili da tempo nella mia wishlist)

qualche chilo in più, ma solo mezzo messo su per le feste

la consapevolezza che io AMO gli animali, e che solo ora mi scrollo di dosso certe paure

un nuovo colore di capelli che manterrò, visto che me ne sono innamorata

la piantina della mia nuova città, e mammasaura che BELLA che è... sensuale, retrò, sofisticata, bizzarra. La amo, altro dire non vo'.

tanti amici buttati nel cesso, tanti parcheggiati nell'angolino delle punizioni e pochi, ma buoni, sempre attivi e presenti, quasi quotidiani

una nuova vena artistica e qualche nuovo ipotetico cliente

un buco in più alle orecchie e qualche mm in meno alle unghie

ricette nuove, spifferate dalle voci delle mamme/zie/nonne delle mie amiche, e si sa che in quest'epoca ethno-fusion-nouvellecuisine sono le migliori.

ci crediate o no... ho la scoperta sensazionale di quest'anno: il gel Durex O. Ve lo consiglio!!


E poi ho voi, pochi fedeli lettori dei miei intrecci mentali, voi che mi consigliate, mi supportate, mi spronate, se serve mi cazzierete pure prima o poi. Ci scambiamo fettine di vissuto, giorno dopo giorno, ed è assolutamente un ONORE sbirciare da questo virtualissimo buco della serratura nelle vostre giornate. 
Cosa vi posso augurare? Che la vita sia non una discesa, non una salita: uno splendido paesaggio in collina, con le sorprese dietro le curve, gli scorci da cui si vede il mare, il sole che buca le chiome degli alberi ed un cielo sempre stellato sopra di voi.



Vi auguro di fare scelte, in questo nuovo anno, e di non pentirvene, giuste o sbagliate che saranno, perchè avranno costruito altri mattoncini di voi.
Vi auguro di ubriacarvi di questa cosa strana che è la vita.

mercoledì 24 dicembre 2008

semplicemente, auguri!

Sono in partenza. Speriamo di tornare soddisfatta o almeno non incazzata con il mondo.

giovedì 18 dicembre 2008

Omicidio coatto


Sto per uccidere mia cognata.
(sottotitolo: nome comune ed estremamente descrittivo con cui appello la dolce tenerissima e coccolosissima sorella del Maritozzo, che mi ha ricoperto più e più volte di insulti indiretti, che ha messo sua madre e suo fratello contro di me, che mi ha fregata sul lavoro e che si comporta tuttora come se non fosse successo nulla... perchè io sono fessa, direi)


Da quando ci siamo "riappacificati" (le virgolette sono d'obbligo visto che non mi sono sentita chiedere scusa, neppure per quello che ha detto della mia famiglia che evidentemente non può neppure difendersi) mi tormenta. "voglio un nipotino". Con quella vociaccia del cazzo, infantile e petulante, che tanto bene usa quando vuole ottenere qualcosa. E che m'ha preso per una coniglia (@ Eos: massimo rispetto per il tuo Olmo, intesi)? Non ho 30 anni, ho un'attività appena iniziata, e soprattutto non ho nessuno a cui appoggiarmi se avessi bisogno. IO. E ovviamente questa è solo la mia parte: vogliamo parlare delle cose che non sa? E cioè che suo fratello non si ricorda nemmeno come nascono i bambini? Vogliamo parlare del fato che fare sesso con lui diventa desiderabile come prendersi le unghie a martellate?

E con tutto questo retrobottega da lasciare nella polvere, lei insiste. Giuro, una volta o l'altra le dò la sedia sulla schiena. "fammi un nipotino così lo spupazzo io". Parliamo di una che si vede una volta al mese, donna in stracarriera che pensa ad uscire, farsi bella, andare in palestra e che anche se passa da me a prendere una scala viene con stiletto 120mm e minigonna ascellare. A chi dovrei lasciare una mia eventuale creatura, scusa? A lei? O a sua madre che annovera tra i precedenti una caffettiera nel microonde, un incendio alle tende per fili scoperti, varie carbonizzazioni di pennuti e una guida da ritiro della patente?

Ora, quello che non mi spiego è perchè dovrei mettere al mondo un pargoletto e poi lasciare che combinino disastri con lui.

Ma a parte questo,


1) chi cavolo ha deciso che una donna DEVE sfornare bimbi quando si sposa? Notare che nei 5 precedenti anni di convivenza l'accenno ad un figlio/nipote non c'è MAI stato.
2) Perchè dovrei fare un figlio, mantenerlo, accudirlo - io che faccio morire perfino i pesci negli acquari - per la LORO soddisfazione? Io NON LO VOGLIO, adesso. Ecco, l'ho detto. Se le regalo un Cicciobello per Natale starà zitta per un po''?
3) Chi ha autorizzato quella serpe in seno a farsi gli affari miei e del fratello, specialmente visto che per anni ed anni non ci siamo rivolte la parola e mi ha apostrofato come "il peggior errore di suo fratello" (unico insulto citabile)? Sono un po' cavoli miei se fare o non fare un figlio, o no?
4) Ma perchè non se lo fa lei? Perchè è affetta da zitellaggio, perché gli uomini che piacciono a lei sono i soliti bastardi immaturi dannati che spendono il 120% di quello che guadagnano nella loro immagine e di pensare ad una casa&famiglia nemmeno lontanamente. E lei tra poco andrà in menopausa. Ecco, perchè non pensa agli affaracci suoi?
5) Chi me l'ha fatto fare di "riappacificarmi"?

giovedì 4 dicembre 2008

E qualcosa rimane...

... tra le pagine chiare e le pagine scure...

Di pagine ne ho scritte parecchie a lui, per lui, su di lui, e fiumi di parole dolci e salate a parlarne con gli occhi umidi ed orgogliosi di migliore amica - quella definizione che mai ci siamo detti in faccia, che ci andava quasi stretta tanto era grosso quello che condividevamo.

Fino a 10 anni fa.


E poi oggi una foto, un nome, quasi 1000 km di distanza - ma cosa vuoi che siano se il mio cuore ti vuole bene come allora, o forse meglio, di un sentimento nato per caso e cresciuto per gioco e che anche con tutto questo silenzio non se n'è mai voluto andare via da me.
Il tuo nome mi fa sorridere, poi pensare, poi ricordare, ed ho voglia di urlare quanto bene ti voglio ancora, Fratellone mio, anche se non so più cosa fai, come stai, cosa sei diventato, e tu non lo sai di me. Ma so che sei sempre stato una persona migliore di me e che non sei mai riuscito a smontarmi quest'idea.


Se allungo una mano, mi sembra di sentire la tua stretta.