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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

venerdì 19 giugno 2009

Onnaelpmoc

Grazie a tutte per quello che mi avete scritto oggi.

Vi sento vicine... al di là di ogni data o ricorrenza.

lunedì 15 giugno 2009

Inclemenza

  • Che io non gli sto dando in questi giorni il supporto che dovrei

  • Che sbaglio perché mi sembra maleducato non stare a mandare 50 sms se sono ad una festa con degli amici (sì, ogni tanto "festa" e "amici" compaiono nel mio vocabolario)

  • Che se io vengo trascinata da mia suocera e, per colpa dell'ubiquità e del teletrasporto di cui ancora non mi hanno dotato, non mi trovo in casa quando lui vuole chattare con me, ovviamente sono io la stronza

  • Che, conoscendo questi suoi periodi in cui mi rinfaccia anche il costo di un sms, lo avviso che se usa di nuovo i suoi problemi personali come scusa per provarci con un'altra con me ha chiuso e gli cavo gli occhi, ecco: sono io che non mi fido

  • Che mi ha fatto schifo sentire la frase "ora in casa si sta nettamente meglio" mentre sua madre è attaccata a dei tubicini. E' Lui che si è espresso male, ovviamente, ma mi ha fatto schifo ugualmente

  • Che l'egoismo viene sempre a galla prima o poi anche se è dentro una bomboniera, perchè è troppo semplice per Lui dire che si sente trascurato/oppresso/frainteso sul momento: Lui deve ricamarci sopra e farmelo sapere dopo per poi accusarmi che sono cieca

  • Che ho 39 di febbre e Lui non mi ha nemmeno chiesto come sto. Però io a Lui devo chiederglielo ogni 5 minuti sennò sono un pezzo di merda.

giovedì 11 giugno 2009

Troppe pillole

Una corsa in ospedale, con il figlio appresso. E poi chissà.

C'era la madre del mio Lui, su quell'ambulanza.


Crisi nervosa e tentato suicidio. 
Troppe pastiglie in quell'armadietto perché avesse problemi a contarle, come compulsivamente fa quando ha le sue ricadute. Conta, sgrana corone di rosario con qualsiasi cosa, poi le lancia ed aspetta che qualcuno raccolga i suoi danni, che la fanno ridere di pancia e pare che sia felice, mentre invece è solo inebriata di chissà quale scheggia impazzita nei suoi neuroni.



E così Lui ha scoperto di colpo la paura di perderla; gli è arrivata, lo so, come una pugnalata sotto lo sterno e gli ha fatto vedere nero. Ha scoperto l'angoscia ed il rimorso di aver detto giorni orsono che avrebbe preferito non vederla più, pur di non vederla in quello stato. A sguazzare falsamente cosciente in bilico sull'orlo di quel pozzo nero.
E non ha fondo quel pozzo, non ancora.


E come un bambino ripete "non lo faccio più, non lo dico più" e giura sulla propria testa mentre piange e mi chiede di non abbandonarlo.

Amore mio, spero che basti questo tuo giuramento, assieme alla mia paura ed al mio amore, a darti modo di mantenerlo.

Post Scriptum: ammazzo l'attesa mangiandomi le unghie, sono anni che ho smesso però. E' che vorrei stare con Lui in mezzo a quelle mura asettiche, abbracciarlo, dividere un po' di pena, invece il mio posto non è ancora lì. Allora mi torturo e fremo.

domenica 7 giugno 2009

DopoL'Amore

Dialogo del DopoL'Amore:


N.: vorrei avere più tempo da passare con te, sai?
L.: ma così poi troveresti mille motivi per odiarmi
N.: (con aria birichina) veramente uno ce l'ho già...
L.: (faccia stupita, occhioni sgranati, mascella penzolante) azz... sputa il rospo dai!
N.: ti odio quando metti quei tuoi jeans... non volermene ma sembrano quelli dei vecchietti che giocano a briscola al circolo vicino casa di mia zia... non hanno forma, sono fatti per contenere le ernie secondo me
L.: ah davvero? non me lo avevi mai detto... però sono comodi e a me piacciono così
N.: e lo so che sono comodi, però amore tu non sei un vecchietto quindi dovresti trovare qualcosa che ti valorizza e che ti rende credibile... cioè (pizzicotto sul sedere) questo bel culetto lo vogliamo nascondere dentro un sacchetto della spesa, per esempio?
L.: ok amore, ricevuto, io non ne so nulla di abbigliamento, vorrà dire che piano piano mi rifarò il guardaroba con i tuoi consigli!
N.: ecco, perlappunto... qualche giorno fa ho comperato queste camicie pensando a te...
 



... gli sono piaciute, gli stanno da dio, minimizzano i difetto ed è fikissimo lì dentro!
Il mio occhio critico non ha fallito. Voglio solo immaginare come le motiverà alla mamma che ancora non sa nulla di me. Cavolo, è una donna: non può credere alla balla che se l'è scelte da solo se conosce un minimo suo figlio - e che gusti del cavolo ha...


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Ore 21.26, la cena già cucinata da almeno un'ora e mezza attende il Consorte che ha ben pensato di arrivare tardi.
Non tardi... di più. In ritardo per far saltare un aperitivo, una cena, un cinema e perfino la fame.
E' Domenica, il giorno da passare in famiglia per eccellenza... e difatti è uscito di casa che io dormivo ancora. E NON è andato a lavorare.
 Vabbè, soprassiedo, m'è andata bene alla fine.

venerdì 5 giugno 2009

Gli spacco la testolina?

Quel gran FdP e TdC del PocoGentilConsorte aveva prelevato dal mio faldone, per chissà quale strano motivo a me oscuro, delle mie ricevute fiscali di esami clinici, qualche mese fa.


Io domani ho appuntamento dal SantissimoComm... e ovviamente stasera preparo tutto l'occorrente alla chiusura della DichiarazioneFattiMiei. E non le trovo.
"dove le hai messe?" "che ti frega?!" "sai, mi servono..." "e tu alle 11 di sera mi chiedi dove sono le ricevute? Ti servono mica adesso!"
No, cioè, spiegatemi se c'è un orario apposito per chiedere di ritrovare delle cose MIE, che servono a ME e solo a ME, e che LUI ha perso - è lampante, visto che non risponde alla semplice domanda di cui sopra adducendo scuse e isterie da gatto bagnato.


Che rabbia.