Stamattina,spulciando i miei blog preferiti, la Pat mi ha lanciato il sasso - aspetto ancora che mostri la mano, però...
Le dimensioni sono importanti?
Oddio... sì. E anche come si usa... lo dico senza vergogna né timore di apparire una donna materialista.
Importano, perchè se almeno il Consorte mi facesse provare qualche brivido, vacillerebbe la mia voglia che questo strazio matrimoniale finisca al più presto. Gli uomini si prendono per la gola, eh? e a me mi* si prende a letto. Solo che lui... boh! Una volta sapeva più o meno divertirsi e divertirmi, ora invece pare un ragazzetto di 14 anni alle prese con un Playboy in carne ed ossa. Usa il mio corpo, si affanna, si dimena, mentre io sono altrove. Non ha cura del fatto che io provi piacere o, più realisticamente, dolore, secchezza, perchè se la testa viaggia via nemmeno il mio corpo viene coinvolto.
Non ce la fa proprio, anche se gliene ho parlato fino allo sfinimento. Penso che farebbe gli stessi identici movimenti se fosse con una prostituta. Non mi bacia. Non mi accarezza. Mi sposta, mi stuzzica appena per farmi allargare le gambe. Poi va per conto suo. E questo, quella volta ogni 3-4 mesi che si degna di toccarmi: per il resto del tempo il sesso per lui equivale solo a chiedermi del sesso orale. Certo... in pace lui, in pace tutti. Mi chiedo: ma prima com'era? Possibile che non me ne fossi mai accorta? E mi rispondo di conseguenza: prima non c'era una fede al dito, non c'era quel senso di scontatezza che prova nel vedermi girare nuda, non c'era quella Me che si è stufata di fingere che vada tutto bene. L'ho sposato, ma cosa significa questo sesso? E' forse sacro, nonostante mi ripugni? E' una comunione benedetta di corpo ed anima, come amano dire gli educatori? E quale figlio potrebbe nascere da un sesso fatto così?
NO. Voglio che mio figlio nasca da un orgasmo del cuore, prima di tutto. Voglio piangere di felicità, e ridere fino allo sfinimento, e urlare e dibattermi e sconnettere la razionalità, a letto. Voglio sentirmi donna, libera di essere maliarda e puttana, desiderata e pudica, provocatrice e appagante per l'uomo che mi vuole. Voglio sentirmi qualcosa di più che una bambola gonfiabile per chi amo.
E difatti, quel Consorte assente, distante, distratto non lo amo. C'ho provato eh... ma no, non più. E' inutile.
Amo Lui*, Lui nelle cui mani divento creta molle, che non mi pone limiti, che fa esplodere il mio sangue al primo tocco e che mi trascina in amplessi voraci, dove tutto è concesso. Ci facciamo male, ma Dio solo sa quanto ci facciamo bene. Non è sesso, quello: è un regalo immenso, un accomunare carne, fiato, pensieri, brividi, impastarli fino a non capire più dove inizia uno e finisce l'altro. E' coinvolgimento totale, senza fretta, ma con la perizia chirurgica e il cinismo consapevole di chi conosce le mappe della mia pelle ed ogni volta trova sentieri unici, senza paura di arrivare a scoprire dove porteranno. Quante donne ha avuto tra le mani nella sua breve vita? Due, tre? Sta quasi giocando ancora a spogliare la Barbie della cugina, insomma... Eppure ci siamo riconosciuti, e dei tanti che mi hanno scavato dentro Lui è l'unico che non fa male, ma lenisce le ferite altrui.
* lo so che non si dice, ma ci sta tutto.
* nota forse ridondante ma necessaria: non c'è solo il letto ad unirci.
Questo per la cronaca e per chi non ha voglia di leggersi il resto dei post.