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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

giovedì 28 maggio 2009

Che giorno è oggi?

Ieri era una data importante... e non solo per il blog.


Due anni fa, per la prima volta, abbiamo fatto l'amore. 

Paure, brividi, timidezza, tutto assieme. Ma tanto amore, forse ancora acerbo, forse poco sentito e tanto pensato, però ci ha portati fin qui. Due anni (e più) a stringere i denti per portare avanti quel NOI. 


Sembrava un angelo caduto per caso su quel letto spoglio, due anni fa. Adesso quell'angelo si è sporcato le ali, non sa che io vedo le macchie, ma ci sono. Ma ho provveduto a spezzargli le ali, per non lasciarlo più volare via a sporcarsi, e le macchie con il tempo sbiadiranno fino ad andarsene: la perizia e le cure di una donna innamorata cancellano qualsiasi bruttura.


E siamo qui, a ricordarci con gli occhi lucidi. Com'ero nervosa, com'eri impacciato. Come ti amavo, anche se non sapevo ancora quanto... me ne sono resa conto quando ho smesso di inscatolare quel sentimento, di averne paura, ed ho lasciato che mi cambiasse ogni prospettiva che volevo tenere fissa. 

Perchè tu fai così, bastardello: entri in punta di piedi, lanci i tuoi sottili attacchi invisibili e lasci che io maceri difendendomi da te, finchè crollo di fronte all'evidenza.
E l'evidenza è che ora lo so, quanto ti amo.
E che tu ricordi gli anniversari, anche quelli ufficiosi come questo. E mi cazzii e mi prendi in giro perchè faccio finta di dimenticarmene...

lunedì 18 maggio 2009

Strisce di persiana


C'era la luce fuori? Non so.
Però c'era tanta luce dentro quella penombra.


Un'istantanea. Le sue gambe ad abbracciarmi, le mie ad abbracciare lui, niente in mezzo se non l'aria. Baci, baci, ancora baci, "solo" baci e sussurri di promesse, incroci di occhi a metà strada dei pochi centimetri creati dai visi. E non pareva nemmeno di baciarlo, no; pareva di mangiare, di bere, di attaccarmi ad un capezzolo.

Incendiare e lenire, incendiare e lenire. E' così che si lotta, che si gioca all'amore noi due: cinismo e bontà e provocazione e calma e golosità e fretta, tutto assieme, tutto precipitato e in frantumi e amalgamato in modo imperfetto, escono spuntoni e frammenti, emergono bolle. Questo è il nostro impasto: irregolare, improvvisato, puerile. Sono macchie di colore sugli abiti e sulla pelle, sono orme di bambini sul pavimento, sono risate nel silenzio. Odori, rumori, brividi e umori, così: una persiana che ci lasci indovinare i contorni quel tanto che basta, e il resto si capta, si annusa, si lascia infilare sottopelle. Come due anni fa.

Una flebo di amore. Rubato, illegale, sacrilego. Però è tutto quello che ho e tutto quello che voglio.

venerdì 8 maggio 2009

Pedala pedala

E mentre aspetto la risposta dei due colloqui interessanti (a proposito, grazie di cuore a tutte! Intrecciate come siete, sono sicura che sarete perfette per la prova-costume) oggi primo giro in bici della stagione, sotto un cielo plumbeo per cui valeva la pena di rischiare.


Com'è bello avere il vento in faccia. Mi prude la schiena e mi spuntano le ali.
Manca poco e sarò pronta per volare, lo sento.



E Lui mi guarderà fare piroette e scuoterà il capoccione, con tutta la vecchiaia dei suoi pochi anni, vedendo la trentenne, la sua "bimba", respirare un'aria nuova. Sorriderà mentre aspetterà che io scenda. Inforcherà la sua bici e farò fatica a stare dietro al suo cambio Shimano.
Assieme... fiatone o non fiatone.