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Un po' (molto po') di me

La mia foto
Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

giovedì 28 febbraio 2013

gl'Undicianni (SOUNDTRACK OF MY LIFE #12)

Il catechismo, le gite, la rete di pallavolo, la me con le trecce lunghissime che schermava il rossore dietro due occhialoni da secchiona. Bubble-gum da spiaccicarci in faccia, braccialetti a molla che lasciavano i lividi, e in mezzo un fermoimmagine.
Quegli occhioni blu e i denti grossi, sporgenti, una cancellata ordinata di sorrisi che mi shakeravano il cuore... oh, quel cuore, ingenuotto. Quanto batteva per lui: in pullman incrociandolo per caso, nascondendo il buco nero di lui abbracciato alla più figa della scuola, calpestando le sue stesse scale più di dieci anni dopo, in un dipartimento di filosofia dove "mai davvero - maimaimai - pensavo di rivederti qui".Una marmaglia di ormone femminile in subbuglio per lui, ma io no, io non volevo farne parte. Io tacevo, forse speravo? e attendevo che passasse, o che lui si accorgesse di me.
E poi gli scivoli, le altalene, la nebbia intrappolata in quei libri portati a mano e slabbrati corsa dopo corsa. Sua mamma e il suo clacson per farci spostare. Il suo fratellino dolcissimo che riempivo di baci e slanci disinteressati. 
E i lacci dei miei scarponi da trekking al campo-scuola, che intrecciava così bene, così da grandi.
E grandi non lo eravamo lì, allora, e non lo siamo nemmeno ora, David, ora che le tue parole atterrano sulla carta stampata col tuo nome in copertina. 




Chissà se mai hai avuto la misura di quanto ti adorassi. 
La mia prima cotta, mai ammessa.

giovedì 21 febbraio 2013

homesick (SOUNDTRACK OF MY LIFE #11)

2004-2005
Malinconia di casa fin da subito, mentre allacciavo la cintura e me ne andavo, mentre il treno iniziava lento la discesa verso valle e salutava sbuffando la mia città. Malinconia dietro le ciglia bagnate, odore di punti interrogativi, di chissà se e chissà quando. Tornare, scegliendo weekend oculati, pronta a bere dolore e cazzate per soffocare quel lento stillicidio di speranze che non servivano più a nessuno. Io leggiadra, io precoce giramondo, io che non mi perdevo in chiacchiere.. un frollino al burro, in realtà, intriso di vizi e di fragilità.

E mentre un'altra vita mi attendeva dall'altra parte del paese, mentre stavo tirando su le fondamenta di quello che loro avevano sempre desiderato per me, per renderli velocemente fieri di questa mia concretezza e delle loro proiezioni azzeccate, non riuscivo a staccarmi da lì, da quella casa, da quella parlata, dagli odori del mio nido dove ho lasciato le lotte insensate della me adolescente, le mie paranoie, i miei voli pindarici appresso alle chimere. 




Mai. Neppure ora ci riesco. Mi manca sempre. E' sempre lì casa.

domenica 17 febbraio 2013

Marco e basta


Chi mi segue dai precedenti blog lo sa: la settimana di San Remo, quando c'è LUI, mi impongo il silenzio stampa.
E' una scaramanzia, ma potete vederci un nonsoché di sacro nel mio raccoglimento con macumbe, santini di Mike e via dicendo.

Ora posso dirlo: torno a respirare.
Bravo, piccoletto.


giovedì 7 febbraio 2013

una 500 e del buon vino rosso (SOUNDTRACK OF MY LIFE #10)

... il vino in circolo dentro di noi e noi nella tua 500. a parlare d'amore no. di cosa possono mai parlare due vecchi amici brilli? a fare, invece. fare non l'amore, quello no, baciarci ci stordiva gia abbastanza.
perche tra dire e fare non si sceglie. abbiamo detto per mesi. abbiamo fatto. non abbiamo piu ne detto ne fatto. e queste parole sono piu che mai attuali ora che di nuovo la vita ha scherzato alla faccia nostra e ci ha riportato occhi negli occhi senza avvisare neppure...
tredici anni e una manciata di giorni fa. avrei fatto carte false per te.


(ho scritto questo post con il cellulare e la grammatica s'è fottuta per fare prima, ma non lo correggerò: buona la prima... più verace, più calda)