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Un po' (molto po') di me

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Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

martedì 9 dicembre 2014

Tornare

Torno a dire... che cosa dovrei dire?

Non è vero che se si chiude una porta si apre un portone. Se si chiude una porta si rimane fuori, al freddo sottozero di Dicembre, con la fame la sete e magari scappa anche la pipì.
Per fortuna pare che la porta non sia del tutto chiusa, per ora. Odio dire "per ora", è come chiedere di galleggiare su una tinozza che imbarca acqua ma "per ora" non affogo. 
Per fortuna pare che chi deve decidere del futuro di 150 dipendenti sia tornato sui suoi passi e che non stia sbaraccando il tutto, ma c'è comunque una spada di Damocle bella pesa che sta lì a ricordarci che questo mese lo stipendio arriverà (magari tutto, probabilmente a metà) ma dall'anno nuovo ogni mese potrebbe essere l'ultimo. Ed ecco che ci si arrabatta, si ricomincia - ma io a dire il vero non ricordo di aver mai smesso - a mandare cv, a spulciare annunci, ad accattonare spifferate di gente che forse si trasferisce forse va in pensione forse viene silurata e mi faccio un po' schifo ad applicare quell'homo homini lupus che non mi andava giù neppure a doverlo raccontare ad un prof, ma poi mi dico che è Darwin, che sopravvive il più forte ed il meglio adattabile, e dovrei fregarmene se quelli che rimangono indietro hanno figli mutuo vita propria da portare avanti, ché tanto loro a me mica pensano quando chiudono la porta di casa alle spalle la sera e si mettono a cena. Quindi azzanno, passo avanti, ma mi faccio ugualmente schifo e so che non dovrei perché devo sopravvivere pure io, solo che vorrei far meno male possibile. 
No, non propinerò ora il segone politicizzato. Non mi va di fare la disfattista.
Rimane il fatto bello consistente che, smosso qualche investimento che avrei tanto voluto rimanesse dov'era e cercata qualche forma alternativa - ma poco affidabile - di introito, siamo ancora qui, lui ed io, sulla tinozza. Ha cercato in tutti i modi di convincermi a tornare nel porto sicuro che mi aspetta sempre (tutto spesato) al paese natio, mentre lui si sarebbe rintanato a mangiare merda di design dal suo parentado, invece no, costi quel che costi noi rimarremo assieme e se dovremo affondare affonderemo, e se dovremo galleggiare galleggeremo, e con un bel nastro di scotch bianco e rosso segnaleremo che tutti i nostri progetti in divenire sono fermi che più fermi non si può, addio (per ora) al figlio, al cambio della carretta che porta i nostri culi a spasso, stop a quelle due cartelle equitalia che ci guardano in cagnesco e possono anche scordarsi di essere mosse dal posto dove le ho schedate. Torniamo agli irrisolti, ai progetti sospesi, torniamo ad aver fatto metà di qualcosa che a conti fatti non è nulla se non arriva a fare uno.
Ma torniamo assieme e non ci sono cazzi.

3 commenti:

  1. E mi sembra OVVIO! molto riduttivo ma sono sicura che capisci cosa intendo. Purtroppo certe cose accadono e non ci si puo far nulla, quasi mai le si cerca e nella maggior parte dei casi non ci si puo nemmeno opporre, si puo scegliere di portarsi il fardello con dignità però, e questo secondo me non puo essere messo in discussione. siete una famiglia, unita e indissolubile in quanto tale, anche in qualche modo sotto l'aspetto legale, per cui no - non esiste. se si affonda, si affodanza insieme. Ti stimo, ti penso, e ti abbraccio forte.
    ps - guarda che venire a smadonnare in queste zone un po' più spesso ti farebbe un gran bene!
    ps 2 - si, alle volte mi improvviso psicanalista

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  2. vento in poppa, pure sulla tinozza!
    sono davvero contenta di rileggerti..

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  3. Io capisco tutta la parte orribile.
    Ma mi soffermo sull'immensa, immensa fortuna che hai (avete) a scegliervi e decidere di essere insieme, che sia sullo yatch o nella tinozza.
    Ti abbraccio forte

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dimmi, dai... anche se devi insultarmi o darmi della cretina...