In mezzo agli esami, in mezzo alle amiche sparite, tra scatoloni e biglietti del bus mi sei piombato nella vita mentre nemmeno ti avevo visto arrivare. Mi sei letteralmente volato addosso e oplà hai messo tutto quel macello di giornate in uno shaker e gli hai dato colori nuovi.
Con te mi sentivo protetta, ammirata, capita. Tu mi ravanavi dentro le parole che sputavo senza crederci, mi salvavi da quella voglia matta di distruggermi un altro po' prima di mettermi in sesto. Mi toccavi corde nuove ancora incellofanate, mi guardavi stupirmi di me e di te, deludevi ogni pretesto per scoraggiarmi.
Volevo essere dannata e tu mi salvavi.
Ed un grazie, quella straripante gratitudine che non ti ho mai detto, lo scrivo qui dopo tutto questo tempo, dopo esserci riabbracciati e compiaciuti di quello che stiamo diventando, dopo l'avverarsi della mia profezia che sarei sparita dalla tua vita quando avessi avuto il sentore di essere un paletto scomodo, perché di te non potevo che sognare un futuro giusto. Non meritavi di avermi addosso come un peso mentre cercavi di volare alto.
Per noi non è mai arrivato nessun momento giusto. Non quello per fare l'amore, non quello per litigare e scoprire le carte, né quello per dirci addio; nemmeno quell'attimo in cui si saldano i conti e ci si stringe la mano. Il mio debito rimarrà, come rimangono ancora i tuoi occhi buoni e dolci fino alle lacrime sullo sfondo della mia vita e l'assenza totale di amarezza nel guardare indietro e accorgermi che eravamo nel posto giusto al momento giusto con le intenzioni giuste e poi la bolla è scoppiata.
Sai, le bolle scoppiano anche senza fare rumore.
Sai, le bolle scoppiano anche senza fare rumore.
Si, le bolle scoppiano...
RispondiEliminaAnche quando tutto sembra giusto e non giusto...
Le bolle scoppiano...
... e noi si fa certe culate a terra...
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