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Un po' (molto po') di me

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Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

giovedì 3 ottobre 2013

switch-off (SOUNDTRACK OF MY LIFE #39)




Ahia! Cos'è questa palla di luce che mi è entrata sottopelle infiltrandosi nell'angolo estremo dell'occhio? Perché le mie palpebre non sigillano bene il mondo fuori di me, il più lontano possibile?

Vi prego, voi altri che siete lì, fuori di queste coperte, fuori da questa casa-scudo a guidare auto, a fare la fila al mercato, voi con le scarpe allacciate bene e i sorrisi pret-à-porter, non arrivate fin qui. Lasciatemi stare, Lasciatemi morire ogni attimo di più qui sotto, dentro questo utero caldo che mi fa desiderare di sprofondare e diventare un tutt'uno con le molle del materasso.

Non voglio uscire. Accendere il fornello sotto la moka, aprire le finestre, ritirare i panni impregnati di smog. Girovagare per la casa, una casa aliena che vorrei mi somigliasse e invece non prende il mio odore. Rispondere al telefono e fare sì con la testa giochicchiando con l'accendino mentre mi viene servito un altro panegirico del dolore che si prova quando.

Sensazione di pesantezza a manetta, non riesco a saltare neppure da un piede all'altro. Indolenzita, legata. Muscoli sedati, udito sedato, spostare la riga dei capelli mi costa una fatica immane.


Lasciate che bruci il sugo, lasciatemi ignorare le matasse di polvere e capelli dall'angolo dietro la porta del bagno. Posso avere anche io la licenza di far finta di non esistere, per piacere? Almeno finché non rimetterò piede nel letto, al buio, e farò le prove di apnea.

2006 - mia madre se n'era andata da un mese pocopiù

8 commenti:

  1. Sei stata brava, ti sei presa lo sapzio/tempo che ti serviva. Io non l'ho fatto, non so ancora se sia un bene o un male... ma ormai sono qui. e sono già passati tre mesi. novanta giorni che non vedo il suo sorriso.

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    1. lo rivedrai quel sorriso, invece, quando meno te lo aspetterai. non con gli occhi ma lo rivedrai comunque... è difficile da spiegare.
      prenditi ciò che serve, decidi tu cosa e quando e come. hai la licenza di metabolizzare a modo tuo, nessuno può metterci bocca.
      ti abbraccio una volta di più.

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  2. Questo è un post molto difficile da commentare perché chi non ha vissuto questo genere di esperienza non sa cosa si prova, lo può solo immaginare ma immaginare non basta per spiegare un dolore. Sappi comunque che ti abbraccio virtualmente, a presto :*

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    1. grazie per l'abbraccio... sì, è vero: è un reflusso, più che un post.

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  3. Quanto coraggio per scriverlo, quanto coraggio per pubblicarlo ora.
    Ti abbraccio

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    1. non è coraggio: è bisogno di nudità estrema.
      grazie dell'abbraccio.

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  4. ... anche mentre dormiamo, il dolore che non riesce a dimenticare cade goccia a goccia nel nostro cuore.

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dimmi, dai... anche se devi insultarmi o darmi della cretina...