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Un po' (molto po') di me

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Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

giovedì 6 giugno 2013

Agosto dopo Agosto (SOUNDTRACK OF MY LIFE #26)

Era il 4 Dicembre 2008, quando sull'"altro" blog scrivevo:
Di pagine ne ho scritte parecchie a lui, per lui, su di lui, e fiumi di parole dolci e salate a parlarne con gli occhi umidi ed orgogliosi di migliore amica - quella definizione che mai ci siamo detti in faccia, che ci andava quasi stretta tanto era grosso quello che condividevamo.
Fino a 10 anni fa.
E poi oggi una foto, un nome, quasi 1000 km di distanza - ma cosa vuoi che siano se il mio cuore ti vuole bene come allora, o forse meglio, di un sentimento nato per caso e cresciuto per gioco e che anche con tutto questo silenzio non se n'è mai voluto andare via da me.
Il tuo nome mi fa sorridere, poi pensare, poi ricordare, ed ho voglia di urlare quanto bene ti voglio ancora, Fratellone mio, anche se non so più cosa fai, come stai, cosa sei diventato, e tu non lo sai di me. Ma so che sei sempre stato una persona migliore di me e che non sei mai riuscito a smontarmi quest'idea.
Se allungo una mano, mi sembra di sentire la tua stretta.
E lo scrivevo col cuore in mano.



E poi ci siamo detti che siamo grandi abbastanza da farci delle sorprese, quelle che avverti un'ora prima che quei 1000 km si sono liquefatti di fronte alle nostre facce di culo e sì, sono sotto casa tua, sempre che tu abiti ancora qui dove mandavo le lettere, e non mi è passata per la testa alcuna paura di infastidirti: perché sei tu, e sono venuta a portarti un Consorte da conoscere ma in cambio voglio tua moglie e la tua bimba da inglobare per qualche ora in queste braccia che diventano grandissime quando si congiungono con le tue che ne sono il naturale proseguimento.
E poi ce lo siamo ridetti e ridetti e l'Autosole e il Frecciabianca sono diventati alleati. E magari tra qualche anno, chi lo sa, faremo tutti assieme quella vacanza in Terrasanta che ci promettiamo da due decenni.

Ma come facevamo, da piccoli, a stare lontani anche 8 mesi di fila? Come facevamo a farci dediche in radio peggio degli innamorati e stare su un'interurbana così inter da farci dimenticare la paghetta? Come facevamo ad arginare l'assalto dei miei e dei tuoi che ci volevano assieme, più assieme di così, senza capire che il nostro assieme era oltre le loro idee, che lo è stato da sempre. Che ci manca solo il sangue in comune. In 28 anni avremmo potuto farne di trasfusioni... 

14 commenti:

  1. che bella, bellissima storia! e quanto la sento vicina ai miei ricordi... :°)

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  2. Da quanto ho capito leggendoti fin ora, hai parecchi legami viscerali qua e là che durano nonostante la distanza... e ti invidio un po' perchè io ci sono riuscita poche volte e con poche persone. e penso che un giorno questa cosa mi mancherà...

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    1. diciamo che fino ai 25 anni o giù di lì ho tessuto tele che non si strappano e che mi fanno sentire meno isolata in questa città che detesto e da cui traggo poco di buono; da lì in poi raramente ci sono riuscita e sono diventata... non so, forse più superficiale, forse ho traslocato troppe volte e nel frattempo il mio rapporto con le affinità elettive è peggiorato; forse meno disposta a dare cuore e testa in pasto alle nuove conoscenze. o forse sono le nuove conoscenze che, tranne rare eccezioni, non mi hanno ispirato/meritato.

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  3. E' davvero un'amicizia toccante. Anzi è come dovrebbe essere l'amicizia. Una meraviglia.

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    1. lui è veramente veramente veramente un meraviglioso amico.

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  4. l'amicizia tu la insegni.
    è una di quelle cose che non serve che si alimenti di tattile... perché il legame ha forza che non si può toccare

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    1. ci sono dei legami che son fatti da fili sottili, in certi punti tanto sottili che li guardi e pensi che si spezzeranno, ma sono lì da una vita come ragnatele in soffitta e non si spezzeranno nonostante tutto. a tal punto che certe volte quei fili riusciranno a reggere carichi enormi, crisi spropositate, restando misteriosamente eroicamente intatti e trattenendoci a galla mentre tutto il resto affonda.

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  5. Bellissima storia. Ogni volta che parli di amicizia mi spunta un sorriso, un ricordo dolcissimo e nostalgico. È il sentimento più bello che esista.

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    1. sono contenta di essere un dispenser di sorrisi, allora!

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dimmi, dai... anche se devi insultarmi o darmi della cretina...