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Un po' (molto po') di me

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Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

sabato 18 maggio 2013

succede che (nuovo post cazzone)

Riflettevo su questo: quanto di noi, qui nella blogosfera, rimane dietro al nickname come un bambino che, timido e impaurito, abbraccia da dietro le gambe della madre e fa cucù con la testolina? Quanto vogliamo far uscire di noi, quanto ci sentiamo liberi di parlare?
Ovviamente è una scelta farlo e la percentuale di verità... o meglio franchezza che ci concediamo viene fuori volta per volta da una corsa ad ostacoli con i filtri del nostro "supposto" anonimato. Supposto perché alcuni di noi mettono nome, cognome, codice fiscale e numero di scarpe, altri il profilo di FB e il Twitter, mentre io no, io filtro tutto: in questo blog (e nel precedente, che è linkato sotto il menu) ho scelto di essere sincera con me stessa per quanto concerne le mie sensazioni - quelle non le filtro, perché mi farei un torto se non mi concedessi di mollare il guinzaglio qui su questa carta virtuale - a discapito della mia riconoscibilità e del vostro dare un nome e una faccia a me che scrivo (come anche a tutti i personaggi del mio palco). La scelta era ed è quotidianamente tra questo e mettere nome e cognome ma dover scrivere di me in modo falsato.

E' per questo che ho aggiunto qui di fianco un modulino per i messaggi privati, in modo che chi vuole possa comunque comunicare con me in separata sede. Non dirò "non ho niente da nascondere" perché da nascondere ho, come quasi tutti, quella fetta di sacrosanti cazzi miei che non voglio dare in pasto alle mie quotidiane frequentazioni - cielo, sclero così spesso su di loro che mi troverei immersa in una enorme vendetta collettiva se mi facessi leggere! - ma che qui nella blogosfera posso rilasciare a prendere aria, certa che i suddetti cazzi miei rimarranno miei anche se li leggete voi, per un tacito compromesso tra lettori - stavo per scrivere peccatori... sì, un confessionale di gruppo - che pare funzionare. Alcuni blogger di esperienze passate sono entrati nella mia vita con nome cognome e riferimenti personali eloquenti, ci siamo stretti un po' di più, con alcuni ho condiviso caffè sigarette uromaki gelati suole consumate, con altri ho chattato mezze nottate di frivolezze e massimi sistemi, altri ancora mi hanno testato come semplice amica-dei-tempi-morti. E con alcuni rincorriamo senza disperare un incontro che si procrastina nel tempo. Belle personcine e storie vere, concrete dietro di loro. Speciali e normali, speciali perché normali, come tutti qui dentro, tutti quelli che hanno qualcosa da dire senza bisogno di un faro puntato addosso.

Dicevo questo in merito ad una riflessione sulla sincerità che mi è uscita fuori qualche sera fa in un pomeriggio solo-donne attorno ad un tavolino di un hammam. Ci si chiedeva se siamo sincere tra noi cinque e quanto, invece,  filtriamo e taciamo perché abbiamo paura del giudizio di chi ci è davanti - che ci conosce da una vita, beninteso, e che ci ha visto fare cose indicibili in passato (per alcune questo passato è prossimo). Eppure qualcuna di noi, colta da improvvisa disinibizione, riesce comunque a sorprenderci - e, ecco, io sono quella della riformulazione/edulcorazione dei pensieri, del sarcasmo come stile di vita. Non ho solitamente la faccia di parlare così nella forma e nella sostanza, magari preferirei scriverlo, ma anche no... magari accennerei come ne accenno dal vivo se proprio devo. Magari fatemi inciuccare e poi restatemi a sentire, coglietemi in un quarto d'ora incazzatissimo da camallo-mode:ON, magari ascoltatemi allo stadio (stendiamo un velo pietoso sul Mr Hyde che lo stadio tira fuori da me) ma sottoscrivete che nulla verrà tramandato ai posteri, per favore.
Lascio degli stralci di conversazione-post-hammam a imperitura memoria di noi cinque, della disinibizione unita al sarcasmo (comune) ed alla possibilità di essere un po' spietate.
- l'altra sera ero mezza appisolata sul divano da sola e ho tirato giù una puzza che levati, lui dopo un po' ha scostato il plaid tutto ingrifato per infilarmi le mani sotto il pigiama e c'è rimasto di merda!
- eh, sarà stato ispirato dall'eau de cacarel.
- e comunque il mio ultimo p_mp_no puzzava di morto.
- (A) ma hai controllato che fosse vivo, sì?
- (B) sui polsi c'era anche la puzza dei fiori della camera mortuaria?
- (C) non oso immaginare togliergli le scarpe.
- e quindi sta stronza di suocera* chiama mentre faccio lo spezzatino e si autoinvita per il caffè, a quell'ora!
- e tu non hai saputo dire di no?!
- beh, quando mi sono accorta che nella casseruola ci stava ancora della carne e //frase interrotta
- o cazzo, ma sei una cannibale.
- ma non l'avrei fatta a pezzi da viva. L'avrei soffocata, prima. Un po' di delicatezza.
Se qualcuno mi conoscerà attraverso mezzi più personali, non se ne abbia a male ma, quando imposto un rapporto su un certo (alto) grado di sincerità, questo è quel che ne esce.

Se volete vi presento le mie amiche.

*ridondanza.

10 commenti:

  1. Le mie amiche e le tue amiche hanno qualcosa in comune.
    Io con quelle tutte pucciose e manine e "amore, tesoro" non saprei che farci, giuro!

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  2. ...e meno male che w la sincerità! :-)

    P.S.: mi hai fatto morire dal ridere, io ero ferma alle gare di rutti, i traguardi con le scoregge mi mancavano!

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  3. Cavolo, quanto mi mancano le conversazioni di questo tipo con le mie coinquiline!
    La parte migliore delle femmine migliori :)

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  4. Hahaha, le conversazioni tra donne sono delle perle. Quando si parte a parlare di sesso poi... credo che molti maschi alfa ne resterebbero traumatizzati a vita!

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    1. condivido. meglio serbare il segreto o gli uomini *per bene* si farebbero meno problemi con noi *gentili donzelle*.
      benvenuta!

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  5. Io ho un tot di amiche con cui il rapporto è sterile e infatti proprio amiche non sono ma più le compagne/mogli degli amici di Ego, che se mai mi facessi un uscita delle mie potrei provocari vari ictus... Con le Amiche dalla A maiuscola, che poi son solo due, non c'è pudore che tenga!

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    Risposte
    1. ti capisco perché anche io non ho legato con le altre mogli, sembrano fobiche verso una qualsiasi confidenza. bah... non vale pane neppure di un caffè. con quelle per cui vale la pena, invece, svuoterei i peggiori bar di Caracas (op. cit.)

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dimmi, dai... anche se devi insultarmi o darmi della cretina...