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Un po' (molto po') di me

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Sono una wannabe-molte cose: giornalista, fotografa, animatrice, interprete, scrittrice, designer. O per meglio dire sono una WANTED TO, visto che ho scelto una carriera da creativa che mi ha portato al niente disoccupazionale. MA sono anche: figlia unica (e assenteista), moglie mutevole; riciclona seriale con tendenza compulsiva all'ammucchio negli angoli, amica leale, tendente alla puntualità cronica e alla lacrima+sigaretta, professionalmente impeccabile. Contraddittoria e mutevole. Cinica e creativa. Stronza, nella maggior parte dei casi.

mercoledì 4 febbraio 2015

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I vantaggi dell'abitare in una casa isolata dove nessuno sente e nessuno chiama l'igiene mentale: quando alle 9 di sera il tuo maritino stakanovista è ancora in ufficio e tu hai passato la giornata ad accarezzare le testoline morbide e lanuginose dei bimbi degli altri, puoi concederti il lusso di sedere in cucina e fissare un punto appena dietro il lampadario, urlando con tutta la rabbia e la debolezza che hai in corpo il nome di tua madre, chiedendole duemila cose con il pensiero e piangendo per tutto quello che non otterrai mai salvo miracoli, per le esperienze che ti vengono negate, per l'intera casa e tutto quello che contiene che vorresti ti si sfracellasse addosso e ti portasse via, lontano da questa morsa di impossibilità che non si allenta mai, e il pensiero di non potere è così forte che ti senti ancora piccola, ancora bisognosa di sedere sulle sue ginocchia e affondare la testa nei suoi maglioni che sapevano di cannella e conforto... è tutto quello che vorresti ora, e piangi e piangi ed urli cose a casaccio mentre parli con il soffitto e gli occhi gonfi non sanno vedere oltre, e ti senti inadatta a viverla, questa baraonda, senza una madre e senza qualcuno che ti chiami madre.

7 commenti:

  1. Non c'è niente, niente da dirti.
    Si sente da qui che donna sei e a lei, mio malgrado, non posso fare altro che mandare abbracci virtuali.
    Ma sono abbracci stretti stretti, eh.

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  2. Non tutti ottengono ciò che meritano. La vita elargisce ingiustizie come fossero caramelle e ci invita di guardare quei pochi barlumi di felicità che offre di tanto in tanto, come se dovessero bastarci.

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  3. Che la vita è ingiusta e infima ormai è appurato.
    Ma mai perdere la speranza.

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  4. Le tue parole mi mettono tanta rabbia... Non è giusto niente di quello che stai vivendo.
    Lo so che così non aiuto, ma so anche che tu non hai bisogno d'aiuto perchè sei una con le palle, ti sarai già asciugata le lacrime e sarai già ripartita.
    Scrivi di più, per cortesia.
    Ti abbraccio stretta

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  5. Va bene.
    Le urla e i pianti sono reazioni, vuol dire che non ci stai. Da qui riuscirai a camminare.
    Poi un giorno ti accorgerai che lei ti cammina al fianco. E allora sorriderai.

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dimmi, dai... anche se devi insultarmi o darmi della cretina...