Un volo dalla moto, hai fatto tutto da solo: una forcella che non ha tenuto, il casco ridotto in una poltiglia di massa cerebrale e schegge, due costole nei polmoni e via. Nemmeno mi ricordo più bene il bollettino medico dell'autopsia, ma era crudo, era una sentenza inappellabile al "sarebbe potuto succedere che".
Due giorni di camera mortuaria non sono bastati a macinare via tutte le lacrime - non bastano mai di fronte a quei numeri sulla lapide, che non vanno giù. Mai. Non ti vengo a trovare, lo sai che non credo che tu sia lì dove ti hanno murato.
Eri un mascalzone buono, uno che mi spegneva le cicche addosso perché ti facevo incazzare, perché avevo una cotta grossa come una casa per il tuo migliore amico. Perché mi avevi strappato due baci al gioco della bottiglia e non c'era stato un domani. No, non mi sono sentita in colpa dopo: mi sono sentita semplicemente morire con te. Ho scritto parole e parole, ho pregato con sempre meno convinzione, ho sfiorato la pazzia pur di sentire ancora la tua moto passare sotto la mia finestra, e niente è servito.
Sei stato la prima croce nel mio cimitero personale dei compromessi con la vita. Niente fiori, ma ricordi quelli sì, dolci e amari come un'adolescenza spezzata.
un amico strappatoci troppo presto. Ho pianto, leggendoti...pensando a loro, che forse adesso sono insieme a correre con le loro moto...
RispondiEliminacosa si può fare in questi casi? piangere e ricordare è l'unica cosa che resta da fare.
EliminaQuesto post è meraviglioso. Un modo bellissimo per ricordarlo. Ti abbraccio :)
RispondiEliminae sono i ricordi che mi fanno più male a tirare fuori le parole più assonanti. grazie.
EliminaHai scritto anche di me.
RispondiEliminaIneluttabile. Aleatorio. Troppo spesso dimentichiamo.
Ti abbraccio.
grazie dell'abbraccio!
EliminaI brividi che dà la canzone li conosco senza bisogno di premere play; i brividi per il tuo ricordo sono tutti nuovi, e fortissimi. Un abbraccio.
RispondiEliminasono brividi universali, credo, se ci si passa!
Eliminagrazie dell'abbraccio.
Ho un post simile tra le bozze. Ancora poco coraggio di farlo uscire fuori.
RispondiEliminaPer alcuni dolori non c'è mai davvero una cura.
c'è il tempo, dicono. c'è la polvere che li ricopre ed ovatta... ma c'è anche la bolla che li contiene, che quando meno te lo aspetti scoppia.
EliminaTi capisco, non sai quanto.
RispondiEliminagrazie.
Eliminacomprendo benissimo il tuo dolore...
RispondiEliminavivono nel nostro ricordo.
stesso anno anche per me per questo soundtrack
ti abbraccio
Antonella
vivono, sì, dici bene.
EliminaApprodo qui e come primo post un argomento così delicato... non voglio perdermi in giri di parole banali. posso solo mandarti un abbraccio vistuale che quelli non fanno mai male anche se non ci si conosce e ringraziarti per il tuo commento da me. a (molto) presto!
RispondiEliminagrazie dell'abbraccio e della visita: in questo condominio virtuale ci si stringe così bene!
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