1996.
Un'estate intera, un autunno, un inverno.
Libri, sigarette, amorazzi e noi quattro scalmanate in giro come mine vaganti a canticchiarcela, a strimpellarla, a mangiare gelati e vita a grossi morsi per non lasciarne colare via il sapore disciolto nel tempo, ché sì, non ci mancava allora. Non avevamo il fiato sul collo, avevamo fiato e basta. Anche mentre ce la fumavamo in circolo avevamo abbastanza fiato da ridere a crepapelle e litigare e stingerci un po' di più coi segni delle dita e dei denti addosso, appartenendoci.
Mi mancano quelle quattro: la signorina per bene, la pazza maschiaccia, la depressa nella nube, e la romantica dark... che ero io. Se guardo quelle foto, metto a fuoco solo gli occhi: quei focherelli non sono cambiati.
Nessun commento:
Posta un commento
dimmi, dai... anche se devi insultarmi o darmi della cretina...