Fanculo.
Il poco gentil consorte, accaldato e pingue, spalanca la finestra nel bel mezzo d'una tormenta di foglie. Grazie, ora sì che posso dirmi soddisfatta d'aver tirato a lucido la casa ieri pomeriggio. Ed io a salmodiare in aramaico mentre in cucina mi divido come la dea Kalì tra forno e pignatte - perchè il viziatello oggi ha ordinato un menù ricco alla cuoca. E sudo, grondo, e con le braccia aggiuntive del mio Kalì-power son già a ramazzare l'intera casa (salmodiando ancora) e lui? Il piccolo Buddha flaccido, svaccato come un re, protesta (!!!) perchè gli tolgo la visuale della tv. Non gli balena nel suo cervelletto gallinaceo che sto riparando IO ai danni SUOI. E se glielo facessi notare so già cosa m'arriverebbe: "è compito tuo" - peccato che dimentichi i suoi di compiti, ça va sans dire.
Ditemi, ma oggi è domenica? Quel giorno in cui anche il Principale s'è riposato? E tutto ciò vuol dire che a me han chiesto degli straordinari?... hmm. Schifo. Cacca.
Poi, chiudo gli occhi umidi di rabbia e sudore che pizzica, e penso: presto, il prima possibile, tra le Sue braccia. Dove posso tornare ad essere donna, ad essere amata, ad allontanarmi a più non posso dal compito di governante. E chi se ne frega se agli occhi del mondo sono una puttana: cerco solamente un'oasi di felicità, cercando di limitare i danni al male minore.
"Prima però vorrei raccontarti una storiella. Un mercante, una volta, mandò il figlio ad apprendere il segreto della felicità dal più saggio di tutti gli uomini. Il ragazzo vagò per quaranta giorni nel deserto, finché giunse a un meraviglioso castello in cima a una montagna. Là viveva il Saggio che il ragazzo cercava.Invece di trovare un sant'uomo, però, il nostro eroe entrò in una sala dove regnava un'attività frenetica: mercanti che entravano e uscivano, ovunque gruppetti che parlavano, una orchestrina che suonava dolci melodie. E c'era una tavola imbandita con i più deliziosi piatti di quella regione del mondo. Il Saggio parlava con tutti, e il ragazzo dovette attendere due ore prima che arrivasse il suo turno per essere ricevuto.Il Saggio ascoltò attentamente il motivo della visita, ma disse al ragazzo che in quel momento non aveva tempo per spiegargli il segreto della felicità. Gli suggerì di fare un giro per il palazzo e di tornare dopo due ore."Voglio chiederti un favore", concluse il Saggio, consegnandogli un cucchiaino da tè su cui versò due gocce d'olio. "Nel frattempo porta questo cucchiaino senza versare l'olio". Il ragazzo cominciò a salire e scendere le scalinate del palazzo, sempre tenendo gli occhi fissi sul cucchiaino. In capo a due ore, ritornò al cospetto del Saggio."Allora," gli domandò questi, "hai visto gli arazzi della Persia che si trovano nella mia sala? Hai notato i giardini che il maestro dei giardinieri ha impiegato dieci anni a realizzare? Hai visto le belle pergamene della mia collezione?"Il ragazzo, vergognandosi, confessò di non avere visto niente. La sua unica preoccupazione era stata quella di non versare le gocce d'olio che il Saggio gli aveva affidato."Ebbene, allora torna indietro e guarda le meraviglie del mio mondo." disse il Saggio. "Non puoi fidarti di un uomo se non conosci la sua casa!"Tranquillizzato, il ragazzo prese il cucchiaino e di nuovo si mise a passeggiare per il palazzo, questa volta osservando tutte le opere d'arte appese al soffitto e alle pareti. Notò i giardini, le montagne circostanti, la delicatezza dei fiori, la raffinatezza con cui ogni opera d'arte era disposta al proprio posto. Di ritorno al cospetto del Saggio, riferì particolareggiatamente su tutto quello che aveva visto."Ma dove sono le due gocce d'olio che ti ho affidato?" domandò il Saggio.Guardando il cucchiaino, il ragazzo si accorse di averle versate."Ebbene questo è l'unico consiglio che ho da darti." concluse il più Saggio dei saggi. "Il segreto della felicità consiste nel guardare tutte le meraviglie del mondo senza mai dimenticare le due gocce d'olio nel cucchiaino."
RispondiElimina(Paulo Coelho, "L'Alchimista")
In poche parole: sii felice se ti danno della puttana, almeno tu vivi in un'oasi felice e non nell'arido deserto di ipocrisia dove loro faticano per sopravvivere
Cri
Ho la tastiera tutta unta...quell'olio deve essere caduto qui da me! I danni sono inevitabili non appena metti il naso altrove e te ne accorgi! Ti stai curando...ma le persone ammalate difficilmente godono di una qualche felicità...si curano e basta! Quando il tuo pig ti sarà indifferente allora sarai guarita e potrai cominciare a pensare alla tua felicità...per ora...niente...solo medicine di scarsa qualità ed efficacia! A volte penso che sarebbe meglio passare all'omeopatia...almeno non ci sono effetti collaterali inattesi!Ora mi tocca passare lo sgrassatore! Uff...straordinari anche per me!
RispondiElimina....wekkk fantastico anke il tuo noto....lasciamo stare il mio per pieta'...altrimenti ...c'e' da sbattere la testa al muro...puttane...puo' essere e allora chi se ne frega ...puttane per il mondo stupido giudicatore ignorante bigotto..chi sa' bene come stanno le cose non ci giudica cosi..quindi fregatene ..un abbraccio immmennnnnso!!
RispondiElimina?????? modificato dall'amministratore??? e ke ho mai scritto....ma.....
RispondiEliminaStavo solamente provando quel comando finora sconosciuto... sono una pasticciona! Cmq non ho cambiato nulla stella non preoccuparti...
RispondiEliminauhmm... la vita è una puttana, non le persone....
RispondiEliminakiss cara....
piacere di essere capitata qui.molto piacere.ecco.
RispondiElimina... qualcosa mi suona familiare...
Piacere mio!Scommetto che il kalì-power è la cosa che ti suona più familiare di tutte...
RispondiEliminasempre di più mi dico che nn sarò madre mai e poi mai... che ingratitudine mocciosa...
RispondiEliminaops... fprse mi sono spiegata male. Il piccolo Buddha è sempre mio marito! Non ho figli - per fortuna, aggiungo amara.
RispondiEliminaL'ingratitudine esiste comunque, e proprio perchè viene da un adulto è doppiamente feroce.
un saluto tutto si trasforma,è vero...(v mio post)
RispondiEliminapat
ciaoooo, da quanto non passavo da qui! Credo che ognuno si meriti la propria oasi di felicità, sai? quindi prenditi la tua, te la meriti. Ma posso, in maniera irriverente lo so, chiederti se hai mai pensato di lasciare tuo marito e se lui è sempre stato così? era domenica anche per te!
RispondiEliminaQuante volte c'ho pensato, Biagina! Ma non me lo posso permettere, finanziariamente, almeno per un altro paio di anni (se il lavoro va bene), e così faccio "buon" viso a cattivo gioco e mi attacco al tram...
RispondiEliminaun sò che dirti (e allora mi dirai: perchè mi lasci un commento?). Perchè volevo lasciartelo.
RispondiEliminaBaci
perdona l'indelicatezza... temo di averti seguita poco, dunque non ero perfettamente pertinente... scusa ancora...
RispondiEliminaNo problem! nessuna scusa, capito?
RispondiEliminacavolo cara, che domenicaccia la tua! dai incrocia le dita che tra un paio d'anni - forse - sarà finito tutto! e per ora fregatene dei giudizi degli altri (il consorte se ne frega di te?!?) e pensa solo a quello che ti può far sentire un pò più felice!
RispondiEliminaHo imparato a gonfiare il petto sentendomi puttana con una sola buona ragione...
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